Matteo SquadroniAzienda Agricola Squadroni


Non sono nato e nè cresciuto in questo territorio, vengo da Civitanova Marche e ho studiato Scienze Viticole ed Enologiche nelle Langhe. Insieme alla mia famiglia abbiamo scelto di iniziare una nuova storia professionale qui a Cupramontana, un nuovo capitolo della nostra vita. In un paese dove la mia passione per il mondo del vino potrà sicuramente crescere e trasformarsi in lavoro. Perché questo territorio? Perché credo nel Verdicchio e nel suo terroir, mi intriga la diversità dei suoli, la loro genesi e la grande acidità di questo vitigno. Mi affascinano i paesaggi, la storia profonda di questi luoghi, le testimonianze artistiche e tutte le tradizioni che ruotano intorno a questo territorio. Ma quello che più ci ha spinti ad investire in queste terre è la presenza attiva di una rete sociale di ragazzi e piccole realtà che credono nel territorio, che cercano di custodirlo e tramandarlo tramite molteplici attività socio-culturali. Durante questi pochi anni in queste terre, ho avuto conferma di ciò che ho sempre pensato, ovvero che il vino non è una semplice bevanda alcolica ma uno strumento di comunità molto forte capace di tenere in piedi interi territori, e Cupramontana ne è la prova.

Non vengo da una famiglia con una longeva tradizione in ambito vitivinicolo, siamo la prima generazione a fare vino. L’azienda è nata nel 2020, io sono giovane e sto costruendo pian piano la mia storia e quella dell’azienda. Gli ingredienti ci sono tutti: un casale del 1800, un ettaro di vigna in produzione da oltre 60 anni, un nuovo impianto e una famiglia che mi appoggia e crede nel progetto.
Quest’anno siamo pronti per la prima vinificazione.


Cosa significa produrre vino oggi?di Edoardo Dottori


Spesso mi interrogo su questa domanda, e sono sempre più convinto che la risposta sia una, produrre vino significa creare legami. Ormai risulta lontano il tempo in cui il vino fungeva da alimento quotidiano sulle tavole dei lavoratori che vi trovavano ristoro dopo una giornata di fatica, ormai il vino non si consuma più quotidianamente, ma la sua funzione è sempre più importante. Il vino crea legami, fa conoscere persone, ispira sogni, coinvolge animi, induce alla passione. E se è vero che lo troviamo sempre meno protagonista quotidianamente sulle tavole, è altrettanto vero che è imprescindibile in ogni momento di condivisione, durante i pranzi di famiglia, le feste con gli amici o più semplicemente in un locale per celebrare le gioie della vita. Il vino, insomma, è ancora oggi fulcro dei nostri momenti sociali. E quindi produrre vino non è solo un atto economico, ma un atto sociale, produrre vino significa promuovere incontri, amicizie legami, sia tra chi lo degusta, sia tra chi lo produce. E se il vino deve essere bevuto con moderazione è giusto non solo che sia buono, ma che aiuti a migliorare il mondo in cui viviamo, si anche questo è possibile. Perché un vino etico è frutto di un’agricoltura svolta con passione, che non mira solo a conservare le nostre meravigliose colline, anfiteatri naturali dipinti nelle nostre anime, ma che mira a rigenerare il nostro territorio, il nostro agroecosistema, il nostro modo di produrre, per creare un futuro nei nostri splendidi borghi. E allora perché produrre vino a Cupramontana? Semplicemente perché è la cosa più naturale che esista, frutto di una tradizione millenaria, atavica e di un territorio unico, che allieta ogni viandante solo allo sguardo, dissetando spirito e corpo.