Buona 87a Sagra dell’Uva a tutti

Vi sono occasioni in cui un sindaco si sente particolarmente orgoglioso della propria comunità, e questo accade, quando i valori storici ed umani che la caratterizzano vengono esaltati.

La Sagra dell’Uva è una di queste che si rinnova ogni anno.

La nostra Sagra giunta alla sua 87a edizione, con il suo primato di essere una tra le più antiche d’Italia ad ogni appuntamento esalta l’orgoglio e la laboriosità della nostra gente.

Fondata il 23 Settembre nel 1928, per dare voce alla storia del nostro paese, alla tradizione vitivinicola che rappresenta il nostro territorio, ha saputo conquistare negli anni un pubblico affezionato in trepidante attesa, per la sfilata dei carri allegorici, il palio della pigiatura, i balli tradizionali come il “saltarello” che sono gli emblemi identitari di questa festa.

Nel nostro centro storico, la magia della rivisitazione delle tradizioni popolari, il calore umano ed il senso di comunità, rappresentano il connubio perfetto per un abbraccio collettivo alle migliaia di ospiti che come ogni anno vi fanno visita.

Da giovedì 3 ottobre a domenica 6 ottobre, la musica, il vino e la simpatia scorreranno a fiumi nel paese in festa.

Ogni volta, ad ogni edizione si ricrea un’atmosfera magica sempre differente, accattivante, vicina alle tradizioni storiche, e aperta alle innovazioni.
Per la sagra le vie del centro si trasformano completamente e si riempiono di stand enogastronomici comunemente conosciute come “cappanne”.
Le cappanne, così come i carri, sono il frutto della creatività dei cuprensi, che ogni anno si sbizzarriscono e si migliorano sempre più.

Qui, oltre che assaporare l’ottimo Verdicchio, il visitatore potrà ammirare le signore cuprensi intente nella preparazione della pasta fresca e assaggiare le tipicità culinarie di questa zona.
Gnocchi, tagliatelle e gramigna con deliziosi sughi di cinghiale e papera, polenta, bruschette e cresciole fritte, coniglio in porchetta, cacciagione e anche pesce, sono un buon abbinamento al verdicchio, per la gioia di ogni gusto e l’appagamento di ogni palato.

Gli ospiti scelti per questa edizione sono di prim’ordine, a partire dal Giovedì 3 ottobre con la Cover band Tributo ai Queen “REGINA” the Real Queen Experience; Venerdì 4 ottobre: DJ Set Special Guest GET FAR DJ Fargetta e a seguire DJ Set “90 Mania” The Original 2024; Sabato 5 ottobre: Concerto di NOEMI e Domenica 6 ottobre: Concerto di DONATELLA RETTORE.

Vogliamo che sia questa una sagra davvero di tutti e per tutte le età, da vivere in ogni sua sfaccettatura, all’insegna del divertimento e della responsabilità.

Noi come sempre ce la metteremo tutta.
Buona 87a Sagra dell’Uva a tutti.

IL SINDACO
Dott. Enrico Giampieri


Nuove cantine, i giovani scelgono Cupramontana

Matteo Squadroni
Azienda Agricola Squadroni


Non sono nato e nè cresciuto in questo territorio, vengo da Civitanova Marche e ho studiato Scienze Viticole ed Enologiche nelle Langhe. Insieme alla mia famiglia abbiamo scelto di iniziare una nuova storia professionale qui a Cupramontana, un nuovo capitolo della nostra vita. In un paese dove la mia passione per il mondo del vino potrà sicuramente crescere e trasformarsi in lavoro. Perché questo territorio? Perché credo nel Verdicchio e nel suo terroir, mi intriga la diversità dei suoli, la loro genesi e la grande acidità di questo vitigno. Mi affascinano i paesaggi, la storia profonda di questi luoghi, le testimonianze artistiche e tutte le tradizioni che ruotano intorno a questo territorio. Ma quello che più ci ha spinti ad investire in queste terre è la presenza attiva di una rete sociale di ragazzi e piccole realtà che credono nel territorio, che cercano di custodirlo e tramandarlo tramite molteplici attività socio-culturali. Durante questi pochi anni in queste terre, ho avuto conferma di ciò che ho sempre pensato, ovvero che il vino non è una semplice bevanda alcolica ma uno strumento di comunità molto forte capace di tenere in piedi interi territori, e Cupramontana ne è la prova.

Non vengo da una famiglia con una longeva tradizione in ambito vitivinicolo, siamo la prima generazione a fare vino. L’azienda è nata nel 2020, io sono giovane e sto costruendo pian piano la mia storia e quella dell’azienda. Gli ingredienti ci sono tutti: un casale del 1800, un ettaro di vigna in produzione da oltre 60 anni, un nuovo impianto e una famiglia che mi appoggia e crede nel progetto.
Quest’anno siamo pronti per la prima vinificazione.


Cosa significa produrre vino oggi?
di Edoardo Dottori


Spesso mi interrogo su questa domanda, e sono sempre più convinto che la risposta sia una, produrre vino significa creare legami. Ormai risulta lontano il tempo in cui il vino fungeva da alimento quotidiano sulle tavole dei lavoratori che vi trovavano ristoro dopo una giornata di fatica, ormai il vino non si consuma più quotidianamente, ma la sua funzione è sempre più importante. Il vino crea legami, fa conoscere persone, ispira sogni, coinvolge animi, induce alla passione. E se è vero che lo troviamo sempre meno protagonista quotidianamente sulle tavole, è altrettanto vero che è imprescindibile in ogni momento di condivisione, durante i pranzi di famiglia, le feste con gli amici o più semplicemente in un locale per celebrare le gioie della vita. Il vino, insomma, è ancora oggi fulcro dei nostri momenti sociali. E quindi produrre vino non è solo un atto economico, ma un atto sociale, produrre vino significa promuovere incontri, amicizie legami, sia tra chi lo degusta, sia tra chi lo produce. E se il vino deve essere bevuto con moderazione è giusto non solo che sia buono, ma che aiuti a migliorare il mondo in cui viviamo, si anche questo è possibile. Perché un vino etico è frutto di un’agricoltura svolta con passione, che non mira solo a conservare le nostre meravigliose colline, anfiteatri naturali dipinti nelle nostre anime, ma che mira a rigenerare il nostro territorio, il nostro agroecosistema, il nostro modo di produrre, per creare un futuro nei nostri splendidi borghi. E allora perché produrre vino a Cupramontana? Semplicemente perché è la cosa più naturale che esista, frutto di una tradizione millenaria, atavica e di un territorio unico, che allieta ogni viandante solo allo sguardo, dissetando spirito e corpo.


Cupramontana ha celebrato "Il Grande Verdicchio"

Ogni settembre, a Cupramontana, si vendemmia e si celebra "Il Grande Verdicchio": un festival organizzato dal Comune di Cupramontana in collaborazione con l’associazione Strada del Gusto di Cupramontana.

Ci sono luoghi che non si limitano a essere scenari di vita, ma si fanno essi stessi vita, memoria, narrazione. Cupramontana è uno di questi luoghi, e il Verdicchio qui non è solo un vino, ma una delle voci più autentiche con cui questa terra si racconta.

Il 28 e 29 settembre, Cupramontana si è trasformata in un crocevia di idee, passioni e visioni durante “Il Grande Verdicchio”, un evento che non si è accontentato di celebrare il vino, ma ne ha esplorato le radici profonde, i significati nascosti e soprattutto la sua capacità di essere specchio e veicolo del mondo che cambia.

Due sono stati gli appuntamenti per ognuna delle due giornate.
La prima giornata è iniziata con il laboratorio Essere e Tempo presso il Teatro Concordia. Non si è trattato di una semplice degustazione, ma di un’esperienza di riflessione collettiva, un viaggio verticale all’interno di uno dei vini più rappresentativi del panorama enologico italiano. Jacopo Cossater e Matteo Gallello, fondatori del magazine Verticale, hanno guidato i partecipanti in un percorso durante il quale non si sono limitati ad assaggiare il vino, ma ne hanno esplorato l’evoluzione nel tempo. In questo laboratorio si è avuto il privilegio di degustare diverse annate di Verdicchio, affiancate l’una all’altra, per coglierne le differenze sottili, percependo e ascoltando il vino in momenti diversi della sua vita. È stato anche un momento per comprendere il cambiamento di coloro che producono il vino, il mutamento del loro pensiero e delle loro mani, che lo plasmano anno dopo anno.

Successivamente l’Enoteca Comunale è stata il palcoscenico di “Vino sul Divano LIVE”, una speciale edizione del podcast Vino sul Divano di Jacopo Cossater. Questo progetto nasce dal desiderio di parlare di vino in modo semplice, rilassato, ma con il giusto entusiasmo e coinvolgimento. Non è solo un podcast: è una conversazione continua, una serie di incontri che non seguono una periodicità fissa, ma si manifestano ogni volta che c’è una storia da raccontare, un vino da esplorare, una personalità da ascoltare.
Durante la serata, Jacopo Cossater è stato affiancato da Natalino Crognaletti della Fattoria di San Lorenzo, una figura di rilievo nel contesto produttivo marchigiano. Insieme, hanno parlato non solo di vino, ma del percorso che porta un vignaiolo a creare qualcosa di unico, delle sfide affrontate e delle visioni per il futuro. È stata una conversazione aperta, sincera, un invito a conoscere meglio il mondo del Verdicchio attraverso le storie di chi lo vive ogni giorno.

Anche domenica 29 settembre ha visto il susseguirsi di due appuntamenti:
Prima, presso l’Enoteca Comunale, l’incontro “Quando il Vino si fa Paesaggio – Ecologia e Viticoltura in Dialogo” ha visto Giampaolo Gravina, Jacopo Manni e la filosofa del paesaggio Ilaria Bussoni affrontare temi cruciali per il futuro della viticoltura. Le agri ecologie spingono da decenni a ripensare le prassi agricole, promuovendo un inedito sodalizio tra la cultura della vite e la cultura della vita. Una nuova generazione di vignaioli sta indicando la strada di un “fare” che fonde artigianato e innovazione del gusto, rendendo l’ecologia il naturale prolungamento dell’agricoltura. In questo dialogo, si è esplorato un mondo della viti-enologia che si arricchisce di nuovi oggetti e concetti: oltre al terroir, il paesaggio; oltre alla mineralità dei terreni, le alleanze microbiche dei suoli. Al centro di tutto, c’è la ricerca di una buona vita, che, sperimentando nuovi modelli agricoli, cerca di abitare nuovi paesaggi del vino.

Poi nel pomeriggio, al Teatro Concordia, Giampaolo Gravina e Jacopo Manni hanno condotto un laboratorio di degustazione che si è proposto come una vera e propria ricognizione geografica del Verdicchio di Cupramontana. Non si è trattato solo di scoprire nuovi profili sensoriali, ma di ritrovare nei bicchieri la freschezza e l’energia di una nuova generazione di artigiane e artigiani, interpreti di una territorialità che non si accontenta di ripetere sé stessa, ma che si reinventa continuamente. È un invito a esplorare, con curiosità e rispetto, le nuove geografie del Verdicchio, che raccontano una storia in divenire, fatta di tradizioni che si rimescolano, di saperi che si ibridano e di paesaggi che si trasformano insieme a chi li abita.

Durante entrambe le giornate, presso il Teatro Concordia, è stato possibile partecipare a un banco d’assaggio dei vini di Cupramontana. Qui, ogni sorso è stato un invito a riscoprire il valore del vino nel suo tempo, della pazienza, della cura e della civiltà del vino.

Il Grande Verdicchio non è solo un evento: è un atto di consapevolezza, un richiamo a riscoprire il legame profondo che ci unisce alla terra e a ciò che da essa nasce. In un mondo che tende a semplificare, standardizzare, banalizzare, Il Grande Verdicchio è un invito a resistere, a mantenere viva la complessità, la diversità, la bellezza di un vino che è, prima di tutto, espressione di una visione del mondo.



Riflessioni delle vignaiole di Cupramontana

Riflessioni delle vignaiole di Cupra che in questa annata hanno ogni pensiero per Daniela Quaresima.

Francesca Sparapani (AZ. Sparapani):
La vendemmia 2024 andrà sicuramente nell’elenco delle annate calde, non è nostra abitudine iniziare la vendemmia i primi di settembre, di solito il verdicchio per storicità si iniziava dopo la festa dell Uva. Una vendemmia che ci porta sicuramente a riflettere sul cambiamento climatico e quanto questo ovviamente incide nel nostro lavoro .
Un inizio di vendemmia così anticipata porterà delle piccole conseguenze anche sulla nostra amata sagra dove probabilmente quest anno avremmo dei carri allegorici con pochissima uva! Sagra alla quale sono legata non solo perché io sia Cuprense ma anche per il fatto che la prima reginetta fu mia nonna Fiorina nel lontano 1928.

Giulia Fiorentini (AZ. Fiorentini):
“La terra era il mio sogno di bambina, è stato il primo amore della mia giovinezza, oggi è la sorgente più misteriosa e feconda della mia libertà. Trascorro i giorni nel silenzio delle foglie che si muovono al vento oppure nell’allegria semplice, a tratti molto profonda, delle persone che condividono con me questa vigna, luogo dove ogni anno torno a stupirmi delle stesse cose: la nudità dell’inverno, la tenerezza del germogliamento, lo slancio appassionato dei tralci al cielo in piena estate e poi lo spessore denso e dolcissimo dei frutti.
Questa annata, al di là delle sue caratteristiche ormai frequenti di siccità, anticipo delle raccolte, necessità di una nuova flessibilità richiesta alle piante per il loro adattamento, è stata per me personalmente annata di grande trasformazione umana. Radice alla mia rivoluzione è rimasta l’abbondanza e la spontanea bellezza della terra, dai suoi fiori ai suoi frutti ed infine al suo vino, volto ultimogenito, fortunato e sempre benedetto, di tante diverse storie.”

Valeria Bochi (AZ. La Distesa):
“La vendemmia 2024 per me ha significato ritrovare la vitalità e l’ energia delle vigne, dopo l’annata terribile dell’ anno scorso. Ritrovare i tempi, i ritmi e i riti della raccolta, che segnano il compimento di un anno di lavoro.
La mia prima vendemmia a Cupramontana, nel 2000, iniziò a fine settembre, quest’ anno abbiamo iniziato il 14 agosto. È evidente che stiamo facendo i conti con un cambiamento radicale e chi, come noi, vive la terra quotidianamente forse se n’è accorto prima degli altri.
Resta la bellezza del raccolto e della Sagra dell’ Uva, che celebra simbolicamente di tutti i nostri sforzi.”

Valentina Bonci (AZ Vallerosa Bonci):
“La vendemmia quest’ anno si preannuncia buona anche se l’ uva ,a causa del grande caldo risulta leggermente inferiore nella resa. Situazione diversa nel versante nord ( contrada Pietrone) dove i grappoli sono al colore e al gusto e tatto eccellenti e preannunciano grandi vini
Le donne del vino a Cupramontana sono molto unite e coese, devo dire. La associazione Strada del gusto ha molte donne socie ed abbiamo creato sempre una collaborazione costruttiva e propositiva.
Vorrei aggiungere ,come presidente della associazione, che ora anche i nuovi giovani soci creeranno sinergie ed occasioni per animare la nostra enoteca comunale dove anche li una donna, la sommelier Claudia Branchesi, ha organizzato e gestito eventi tutto l’ anno con grande successo e affluenza di pubblico!”

Beatrice Bonci (AZ La Marca di San Michele):
Questa annata la dedichiamo a Dani.
Vi lasciamo le sue parole, che ci guidano in questa vendemmia e nelle nostre vite:
“Vorremmo custodire la nostra terra, farla esprimere restando lontano da tutto ciò che non le fa bene e non ci fa bene, concetto questo da estendere a tutto: dalla chimica alla sfruttamento intensivo di risorse e persone, delle sopraffazioni, alle ingiustizie, al fascismo celato e non, alla musica che ci intossica»

Cristina Cherubini
Siamo Positivi.
Godiamoci il momento.
Godiamoci la Sagra che sta per arrivare.
Saremo più Cuprensi durante questi giorni, e queste notti, in cui il popolo di Cupra(montana) si ritrova.
Con il Verdicchio come fulcro, ma non solo.
Storia, folclore, tradizioni. Delle nostre terre, le terre dei nostri predecessori..
Dice mia nonna, classe 1929, che ha attraversato il Tempo, Sagre e tanto altro: “È cambiato tutto. E tanto cambierà ancora.
Ma è sempre bello!”
Siamo positivi.
Buona Sagra.



Spore scuola di campagna

Si chiama “SPORE – Scuola di Campagna” ed è il nuovo progetto di agro-ecologia politica nato a Cupramontana nel 2023 e che, dal mese di giugno 2024, si è costituito in una Impresa Sociale con sede proprio nella capitale del verdicchio.
Questa scuola è stata promossa inizialmente dall’azienda agricola La Distesa insieme a un collettivo di studiosi ed esperti di diverse discipline, ed oggi si propone come soggetto autonomo e competente per offrire corsi di formazione, workshop ed eventi pubblici rivolti ad agricoltori, giovani studiosi, attivisti e persone interessate ai temi proposti.
Spore offrirà approfondimenti su cosa significhi “fare agricoltura” in un nuovo regime climatico, offrendo uno sguardo complesso sui principali temi relativi all’agricoltura, alla rigenerazione dei suoli e dei territori, all’impatto della crisi climatica, alle dinamiche di produzione e consumo di vino e cibo.
Agricoltura, botanica, fermentazioni, filosofia. del paesaggio, cucina popolare e gestione delle di terreni e risorse idriche ed energetiche: non solo incontri tecnico-scientifici, ma anche importanti aperture al pensiero filosofico, agli studi antropologici e ai linguaggi artistici che si stanno misurando con questa crisi climatica.

I prossimi appuntamenti saranno il 19 e 20 ottobre con il primo laboratorio di scrittura e di giornalismo narrativo, con l’obiettivo di fornire strumenti utili a raccontare un Pianeta in crisi. Il titolo, mutuato dal libro di Amitav Ghosh, è “La grande cecità”.
Il 17 novembre l’appuntamento è con una degustazione, a cura di Emanuele Tartuferi, divulgatore e oste, dal titolo “Cosa può un vino?”.
Il 6 dicembre una seconda degustazione a cura di Simonetta Lorigliola, giornalista che accompagnerà il pubblico in un piccolo viaggio dentro un angolo estremo d’Italia, la provincia di Trieste. Il titolo dell’appuntamento è “Infinitamente piccolo, infinitamente grande. Sconfinamenti enoici e immaginativi tra Breg, Carso e Istria”.
Dal 12 al 15 dicembre torna un corso di formazione, “Umani e piante”, dedicato alla potatura, per cogliere le ramificazioni tra botanica e nuove ecologie.

I fondatori di Spore sono, oltre a Corrado Dottori e Valeria Bochi, che ne è la presidente, anche Emanuele Tartuferi, oste ed esperto degustatore, Ilaria Bussoni, filosofa e ricercatrice Giulio Masato agronomo ed enologo attivo in Veneto, e Giorgia Liberati, ingegnera ambientale.
L’ ufficio stampa di Spore è curato dal giornalista Luca Martinelli, e la grafica ed identità visiva della scuola sono opera di Daniela de Santis su llustrazioni di Francesca Ballarinj.


Per informazioni sulla scuola:
www.sporescuoladicampagna.it
spore.scuoladicampagna@gmail.com